mercoledì 12 settembre 2012
Il perchè delle cose
E facciamolo 'sto post serio così perdo anche l'attenzione di quei due lettori che sono finiti qui per caso cercando gli spoiler sulla serie TV della quale ho scimmiottato il nome...
Si dà il caso che la sottoscritta abbia sempre scritto. Tanto. E spesso senza motivo. Ho tenuto un diario da ragazzina, poi mi sono tuffata nel mondo delle chat per poter ammorbare il prossimo con chilometri e chilometri di conversazioni perlopiù vaneggianti, producevo file Word densi di deliri per poi criptarli e salvarli un po' qui e un po' là, come post-it ultramoderni appiccicati in giro per il computer. Nel mentre, aspettavo con ansia il compito in classe di italiano, con quella puntina di disturbo ossessivo-compulsiva del tipo "Leggi quello che scrivo! Devi leggerlo per forza per dargli un voto! Leggilo! Sono brava! Dai leggilo!". Ovviamente ero presuntuosa e un po' pedante, anche perchè in quel periodo leggevo molto Umberto Eco, molto Luca Goldoni (lo scrittore, non il drammaturgo), persino uno spruzzo di Jostein Gaarder qui e là, e ne ero un po' influenzata.
Dal 2004 poi, l'epifania. La nascita dei blog, uno spazio dove potevo SCRIVERE e altra gente poteva LEGGERE senza passare per un editore! Un sogno ad occhi aperti. Otto anni dopo, mi capita ancora ogni giorno di ritrovarmi in situazioni a caso e di pensare "Questa la devo bloggare".
La domanda è: perchè? Perchè ho 'sto prurito, 'sta necessità, tipo pipì, di riversare i miei pensieri in forma quasi sempre ordinata ma comunque scritta? Non mi basta ammorbare gli amici vicini e lontani inondandoli di chiacchiere? No, pare. Io devo scrivere, altrimenti soffro. Mi duole. E per fortuna che ogni tanto trovo anche modo di farlo "perchè devo": qualche rubrichetta lì, un articolino là, certo il più delle volte gratis o pagata da fame, ma è già qualcosa rispetto allo scrivere fine a se stesso, anzi a me stessa.
Sapete cosa? Secondo me la differenza vera la fate voi. I lettori. Vorrei dire che mi interessa chi siete, e che uno per uno vorrei conoscervi e sapere cosa ne pensate di quello che scrivo, ma è vero fino a un certo punto. Potete restare nell'oblìo dell'anonimato, ma leggetemi, leggetemi, leggetemi. Peraltro, prometto che dopo questo post svarionante cercherò di tornare divertente - certo, è dura esserlo finchè sono confinata in casa e relegata sul divano con la sola compagnia del telecomando di Sky, ma se ci riuscivano le sorelle Bronte, perchè non io.
Insomma, onore e lode a voi, miei cari, adorati lettori. E' per voi che scrivo. E' per voi che questo blog è nato, o si è trasferito, o è germogliato per talea, vedete voi. Grazie.
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che sviolinata :D
RispondiEliminaCosa non si fa per compiacere i lettori e guadagnare qualche commentino :)))
RispondiEliminaStai diventando ripetitiva! :)
RispondiEliminaHihihi pardon, colpa dell'app da cellulare :) almeno credo. In ogni caso, rimediato!
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