Sì, questo post è vietato ai minori. Perchè potrebbero saperne più di me e svergognarmi.
Il vero titolo sarebbe qualcosa tipo: "Le regole dello spogliarello", oppure "Trucchi per lo spogliarello perfetto", fate voi. E' dedicato alla mia amica S. (o C.) che nel farmi pensare a quest'argomento mi ha fatto tanto ridere e quindi ecco qui.
Avete deciso di sorprendere il vostro partner con una danza sensuale nella quale vi leverete pian piano i vestiti di dosso fino a rimanere, per così dire, pronte all'uso? Ottimo, son cose che fanno bene alla coppia. E' tuttavia necessario un minimo di preparazione della scena, giusto per non far figure.
Consiglio numero 1: l'abbigliamento. No, perchè sembrerà strano, ma per spogliarsi bisogna quindi vestirsi. Bizzarro eh? Al limite del sovrannaturale. Sembrerà superfluo specificarlo ma a volte ci si perde sulle ovvietà e quindi: sappiate che se vi presentate già addobbate con una sottovestina di bava di lumaca e il suo perizoma abbinato, il gioco finisce in fretta. Tuttavia non va bene neanche esagerare nell'altro senso: il cappotto va bene solo se sotto ci mettete poco o niente.
Consiglio numero 2: lo spazio. Avete deciso di essere un po' acrobatiche, magari vi siete munite anche di sedia da far carambolare, o addirittura di un simil-palo intorno al quale vorticare? Benissimo, e complimenti per le scelte atletiche, ma assicuratevi di avere abbastanza spazio intorno a voi per la riuscita del piano, e intendo a livello tridimensionale. Troppi lampadari sono stati sacrificati per un'ingiusta causa, per non parlare di soprammobili, tende (alle quali non è bene appendersi, sappiatelo), ammenicoli vari ed eventuali. Oltretutto ne risente l'atmosfera, se bisogna fermarsi a raccogliere i cocci del vaso di Limoges...
Consiglio numero 3: la musica. Siete certissime di aver scelto la colonna sonora perfetta: ritmata, sensuale e strappamutande (cit.). Ora però non cadetemi sui dettagli. Volete usare un lettore CD? Sprecate 'sti dieci centesimi e masterizzate un disco appositamente, con solo quella canzone, e magari a seguire metteteci un sottofondo appropriato alle conseguenze di uno strip-tease ben riuscito. Evitare il loop selvaggio della stessa canzone che verrebbe a nausea in breve. Usate il pc? Create la playlist e fate in modo di dover cliccare una sola volta per far partire il tutto. Ravanare tra le cartelle dell'hard disk mentre siete conciate come delle ballerine del Moulin Rouge non è davvero il caso. Ah, e disattivate il randomizer: se dopo le Pussycat Dolls parte la sigla dei Puffi sono pochi gli uomini in grado di reggere il colpo senza risentirne.
Consiglio numero 4: disturbi esterni. Tutto è ormai apparecchiato, scelto e deciso. Bon. Preparatevi dunque anche agli imprevisti. Chiudete a chiave le porte; spegnete i cellulari, e sequestrate quello del vostro boyfriend. Staccate il telefono fisso. E soprattutto, in caso di uso pc, disattivate le centomila notifiche che ci ammorbano ogni istante dell'esistenza: vi posso garantire che l'amica del cuore sceglierà proprio quel momento per raccontarvi le sue ultime avventure...
Il resto mettetecelo voi. Fantasia, autoironia, sensualità, non vi serve altro per trasformare una serata in un momento da ricordare!
sabato 20 ottobre 2012
venerdì 12 ottobre 2012
Le croste del pane in cassetta.
Premetto che questo post me l'ha ispirato amiacuggina Serena, facendomi venire voglia di scrivere la seconda parte di un post già esistente.
L'argomento è, come era allora, i clichè dei film americani. Il post originale si chiamava "USA e costumi" e lo trovate qui: post nel vecchio blog. Si discuteva del brodo di pollo, alimento misterioso e onnipresente nonchè panacea di tutti i mali nelle pellicole americane, e dell'usanza di darsi appuntamento in modo assurdamente vago, eppure a quanto pare sempre funzionante.
Oggi trattiamo come da titolo delle croste del pane in cassetta. Gli americani c'hanno sta fissa, che un panino non è buono se ha le croste. Il classico dialogo è:
bambino che sta andando a scuola "Mamma, cosa mi hai messo nel cestino del pranzo?"
madre premurosa "Ti ho fatto il panino con il burro d'arachidi!"
b.c.s.a.a s. "E hai tolto le croste??"
m.p. "Certo!!!"
b.c.s.a.a s. "Evvai mamma! Sei mitica!"
Tralasciando il fatto che il panino col burro d'arachidi per pranzo è un abominio punibile dal Tribunale dei Minori, si evince da questo dialogo l'odio profondo che gli americani nutrono per le croste del pane morbido. E' proprio un segno di disprezzo, fare a qualcuno un panino e poi lasciare le croste. Perchè loro fanno così (lo si vede ogni tanto), fanno il panino, poi col coltellaccio trac trac rifilano la crostina marrone e lasciano il bianco.
A me sorge spontanea una domanda: ma perchè non usano direttamente il pane da tramezzini? Non so voi, ma io conosco la differenza tra pane da toast (più secco, e con la crosta) e il pane da tramezzini (più morbido, senza crosta) che si trovano nei supermercati. Forse che da loro non esiste? Allora ho trovato l'idea geniale. Creo un export di pane da tramezzini negli States, e ho svoltato.
Seconda cosa, le tempistiche del risveglio americano. Pare che alla mattina gli americani dei film abbiano la sveglia alle 5 e vadano a lavorare come minimo alle 10, per tutto quello che fanno nel mentre. Si svegliano, doccia, vestiti, capelli, chiacchierano, telefonano, i bambini giocano o fanno addirittura i compiti (i compiti?? io quando andavo a scuola era già tanto se la mattina riuscivo a infilarmi i vestiti per dritto), poi ci si siede tutti al tavolo della colazione, che è un pasto di tre portate, e via un'altra ora di conversazione e/o lettura del giornale. Poi improvvisamente uno dei commensali si alza e dichiara di essere "in tremendo ritardo". Per forza, se per colazione ti spari un buffet di matrimonio, il suo tempo lo vuole...
lunedì 1 ottobre 2012
Un altro post sul cibo.
Sì, perchè io sono abbastanza appassionata di cibo. Il che non significa che sia una mangiona, anzi. Sono molto golosa ma mi sazio subito, tuttavia dal momento che sono parecchio rotondetta sono tutti convinti che sia un barilotto senza fondo, e mi mettono davanti porzioni da cavallo... ma non è di questo che voglio parlare questa sera. Il cibo mi piace nel senso che amo cucinarlo, amo collezionare libri di ricette, guardare trasmissioni di cucina e leggere libri che trattano di cibo.
Inoltre, adoro sperimentare il cibo etnico, con buona pace del mio fidanzato, che prima del mio avvento considerava il riso cantonese come il più esotico dei piatti, mentre adesso si trova bombardato di spezie, profumi, colori e altre cose alle quali fatico a dare un nome.
Nel tempo sono diventata anche abbastanza bravina a cucinare: le mie specialità sono i dolci a base di cioccolata e gli esperimenti in tema antipasti e finger food vario ed eventuale; non sono invece ancora molto convinta delle mie capacità in tema carne rossa e pesce. Quindi, allo scopo di migliorare le mie conoscenze preesistenti e di acquisirne di nuove, mi appiccico ai canali Sky che trattano di cucina e block notes in mano cerco nuovi spunti e nuove ispirazioni.
Nigella's Kitchen. Questo programma cult è condotto dalla food writer più sexy che c'è. Vi insegnerà a fare cose estremamente sensuali tipo il morbido cheesecake al burro di noccioline, il pollo piccante, i frutti di mare esotici da leccarsi le dita e via di questo passo. Poi ogni tanto le parte il turbo e fa cose assurde tipo friggere il salame nel burro e farci il sugo della pasta... ma le si perdona tutto, perchè lei è Nigella, e alla fine della trasmissione si alza di notte e svuota il frigo, e quindi.
Cucina con Ale. Alessandro Borghese ama il suo mestiere di cuoco/presentatore. Lo ama a tal punto che da quando Sky lo ha assunto in pianta stabile, il suo girovita si allarga di pari passo col crescere degli ascolti. Diciamo che da lui c'è tutto da imparare, perchè si vede che realmente ne sa, a differenza di altri. Mi spiace solo che se andiamo avanti così, il colesterolo glielo misurano con la stecca da olio del motore...
Io me e Simone. Anche se Simone Rugiati non sapesse fare nemmeno un toast senza bruciarlo, io lo guarderei comunque perchè trovo irresistibile il suo accento e il suo modo di fare. Se in più ci mettete che è incredibilmente bravo, e che spiega le cose talmente bene che le capirebbe anche una capra bendata e imbavagliata, la cosa si fa imperdibile. Peccato che adesso stia facendo una roba tipo reality sulla Rai e mi è un po' scaduto.
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