martedì 3 dicembre 2013
Arrivano i Visitors - potenziali acquirenti da incubo che cercano casa per la TUA disperazione.
Per la serie "Le buffe vicende di casa valevally", oggi vi presentiamo uno spaccato della società nel quale non mancherete di riconoscervi, se vi è mai capitato di vendere (o probabilmente anche dare in affitto) un immobile di vostra proprietà. Sto parlando dei potenziali acquirenti (nel mio caso) o affittuari, i p.a., che vi faranno venire i capelli bianchi se già non li avete e ve li faranno tornare scuri e poi di nuovo bianchi se siete già un po' canuti.
Il Turista
Il p.a. turista è quello che se lasciato al suo corso un domani diventerà con tutta probabilità un vecchietto guarda scavi: non ha nulla da fare, il suo tempo non è poi così prezioso, e per proprietà transitiva nemmeno il tuo lo è. Di conseguenza chiede di venire a visitare il tuo appartamento; arriva con un quarto d'ora di ritardo; sale con flemma le scale, e mentre tu gli spieghi in dettaglio caratteristiche e dotazioni, si guarda intorno con l'aria incuriosita del turista cinese a Venezia. Passeggia silenzioso con le braccia dietro la schiena e sembra che la cosa che più attira la sua attenzione sia l'angolo tra il muro e il soffitto. Alla fine del tour, quando gli chiedi un'impressione oppure quali siano le sue necessità, ti risponde vago e quasi stupito: "Ah, ma no... sto un po' guardando in giro, così... non è che ora come ora io voglia cambiare casa, ma intanto mi faccio un'idea.". E se ne va fischiettando, sereno, lasciandoti un po' spiazzato, un po' stupito, un po' inca**ato.
Il Pignolo
Ci troviamo di fronte a un p.a. professionista: ha già visitato altri cinquanta appartamenti,li ha scartati tutti per motivi più o meno fondati, dalle vibrazioni energetiche alla disposizione scarsamente rispondente al Feng Shui delle finestre, e ora è qui, davanti a te, che ti senti come se dovessi mostrare le mutande a qualcuno dopo averle indossate un giorno intero (cit.). D'improvviso la tua adorata casa ti sembra, nell'ordine: troppo piccola, troppo buia, troppo vecchia, e se possibile troppo troppo. Il p.a. pignolo minuziosamente analizza ogni spigolo, angolo, recesso, poco ci manca che indossi il guanto bianco e faccia la prova Swiffer. Ti stupirà con domande del tipo: "E' possibile installare una gattaiola su questi serramenti?" "E' in preventivo la pulizia delle fughe dei mattoni nel vano scala?" "La classe energetica del garage?" [tutte vere, NdB]. Ovviamente non la comprerà mai la vostra catapecchia, che ve lo dico a fare.
Il Portatore (non tanto sano) di bambini
Bisnipote alla lontana di Attila, dal quale ha ereditato la grazia e il rispetto per le cose altrui, il p.a. in questione si presenta all'appuntamento farcito di bambini generalmente tra i due e i quattro anni, dicendo "Che vuole, non sapevo a chi lasciarli". A giudicare dall'andamento della visita che segue, proporrei per la volta successiva un incrocio fra Tata Lucia e Annamaria Franzoni, visto che gli angioletti in questione sono in genere delle belve scatenate senza freni. Toccano, spostano, urtano, afferrano, urlano e soprattutto si dirigono immediatamente verso le cose a) più fragili b) più pericolose. Si lanciano verso la terrazza scalando il balconcino (visto), acchiappano la giraffa di Thun (fatto), si appropriano del mezzo marinaio e lo cavalcano come un cavalluccio strisciandoti tutti i muri (sperimentato). Il genitore della casa vede poco o niente, troppo preso a sottrarre alle manine avide oggetti taglienti/delicati/comunque non di loro proprietà. Altro buco nell'acqua.
L'Entusiasta
Il più pericoloso fra tutti i p.a., è quello che finchè è ancora sulle scale senti mormorare al/alla compagno/a: "Che belle queste scale... che siano mattoni veri?" No, li facciamo fare dalla PlayDoh, è didò, ma fa un effettone. Poi entrano ed è tutto un "Ohh... aaahh... uuuhhh", un tripudio di vocali e di sguardi ad occhi sgranati con il partner. Al termine della visita ti danno la sensazione che andranno a casa pronti a fare le valigie con la mano sinistra e a firmarti il preliminare con la destra, viceversa se mancini. Peccato che poi spariscano con la destrezza dei ninja. Se ti permetti di contattarli dopo qualche giorno per avere un feedback, ti tratteranno come un amante occasionale che si ricorda a malapena di te: "Mmm non ricordo... l'appartamento con le tre camere diceee? Con il bagno celeste?? Ma sa che proprio non mi sovviene... non mi dev'essere rimasto impresso". Neanche Dori di Nemo aveva una memoria così a breve termine.
...ed ecco spiegato in breve o quasi perchè Lei ha i capelli bianchi. Santa Paola delle cause perse.
giovedì 28 novembre 2013
My Christmas Unwish List - Le cose che NON voglio per Natale.
Immagino che nessuno di voi abbia trattenuto il fiato tra il mio precedente post - ormai facente parte dei libri di storia contemporanea - e questa nuova pubblicazione (e se qualcuno l'ha fatto di certo non è rimasto vivo per raccontarlo). Diciamo che ho deciso di riprendere in mano la scrittura perchè mi sto inaridendo peggio delle piante che abitano il mio balcone... è ora di dare un'annaffiata, per rimanere in metafora.
Passiamo al tema del post, autoesplicatosi nel titolo. Non vorrei sembrare nè presuntuosa nè ingrata, sia chiaro: ricevere regali è una cosa bellissima e che sento di non meritare assolutamente, a priori. Detto questo, eccovi la top 3 delle cose che quest'anno davvero non vorrei trovare sotto l'albero; e vediamo se qualcuno la pensa come me.
1) Bagnoschiuma e creme corpo. Se fossi ancora nella fase adolescenziale in cui avevo la sensazione che qualsiasi cosa capitasse intorno a me fosse un segnale cosmico per dirmi quanto facevo schifo, in quel caso recepirei il numero esorbitante di docciaschiuma e creme idratanti che ricevo in regalo ad ogni occasione come una sfavillante insegna al neon che dice FAI SCHIFO, LAVATI. Tuttavia ho deciso (con l'aiuto psicologico di quel santo di mio marito) che la motivazione è un'altra: quando ricevo i suddetti prodotti dimostro talmente tanto entusiasmo (genuino) che i donatori poi insistono nel perseguire la stessa strada. Ancora, e ancora, e ancora. Peccato che io non mi lavi e di conseguenza idrati più di una volta al giorno, con il risultato che i flaconi si accumulano, accumulano e accumulano. Appena ho la sensazione di aver intaccato la riserva, ecco che arriva il compleanno, o Natale, e sbranghete, siamo punto e daccapo. Quindi al top della lista delle cose che non voglio trovare sotto l'albero ci stanno gel doccia, bagnoschiumi e creme corpo alle più varie profumazioni.
2) Libri. Apriti cielo: proprio io, che leggerei anche sotto la doccia se questo fosse umanamente possibile senza dover preventivamente plastificare le pagine?!? Ebbene sì. Perchè per me i libri sono come le mutande: uno ci si deve sentire a proprio agio. Infatti seguendo questo assioma non li presto
quasi a nessuno. Se vi presto un mio libro sappiate che sto facendo un gesto di sconsiderata confidenza. Per lo stesso motivo, regalarmi un libro e imbroccarci con i miei gusti è davvero, davvero difficile. Però io li regalo, perchè i miei gusti sono fantastici e se è piaciuto a me piacerà anche a voi. Tiè.
3) Tazzine da caffè. Questa è un po' specifica: a sei mesi dal matrimonio e con un trasloco in vista, ho il sacro terrore che qualcuno possa pensare di regalarmi "qualcosa per la casa nuova", ricadendo nella scelta su un set di tazzine da caffè. Ottima idea, se non fosse che attualmente in questa casa vivono ben cinque set di tazzine da caffè, di cui due in uso (uno abbinato a lattiera e zuccheriera, l'altro al servizio di piatti) e be tre ancora inscatolati (uno più bello dell'altro, peraltro) in quanto regali di matrimonio ancora in attesa di trovare il loro posto al sole nella futura nuova casa. Non so se sarei in grado di reggere il sesto. Soprattutto considerando che io non bevo caffè.
Passiamo al tema del post, autoesplicatosi nel titolo. Non vorrei sembrare nè presuntuosa nè ingrata, sia chiaro: ricevere regali è una cosa bellissima e che sento di non meritare assolutamente, a priori. Detto questo, eccovi la top 3 delle cose che quest'anno davvero non vorrei trovare sotto l'albero; e vediamo se qualcuno la pensa come me.
1) Bagnoschiuma e creme corpo. Se fossi ancora nella fase adolescenziale in cui avevo la sensazione che qualsiasi cosa capitasse intorno a me fosse un segnale cosmico per dirmi quanto facevo schifo, in quel caso recepirei il numero esorbitante di docciaschiuma e creme idratanti che ricevo in regalo ad ogni occasione come una sfavillante insegna al neon che dice FAI SCHIFO, LAVATI. Tuttavia ho deciso (con l'aiuto psicologico di quel santo di mio marito) che la motivazione è un'altra: quando ricevo i suddetti prodotti dimostro talmente tanto entusiasmo (genuino) che i donatori poi insistono nel perseguire la stessa strada. Ancora, e ancora, e ancora. Peccato che io non mi lavi e di conseguenza idrati più di una volta al giorno, con il risultato che i flaconi si accumulano, accumulano e accumulano. Appena ho la sensazione di aver intaccato la riserva, ecco che arriva il compleanno, o Natale, e sbranghete, siamo punto e daccapo. Quindi al top della lista delle cose che non voglio trovare sotto l'albero ci stanno gel doccia, bagnoschiumi e creme corpo alle più varie profumazioni.
2) Libri. Apriti cielo: proprio io, che leggerei anche sotto la doccia se questo fosse umanamente possibile senza dover preventivamente plastificare le pagine?!? Ebbene sì. Perchè per me i libri sono come le mutande: uno ci si deve sentire a proprio agio. Infatti seguendo questo assioma non li presto
quasi a nessuno. Se vi presto un mio libro sappiate che sto facendo un gesto di sconsiderata confidenza. Per lo stesso motivo, regalarmi un libro e imbroccarci con i miei gusti è davvero, davvero difficile. Però io li regalo, perchè i miei gusti sono fantastici e se è piaciuto a me piacerà anche a voi. Tiè.
3) Tazzine da caffè. Questa è un po' specifica: a sei mesi dal matrimonio e con un trasloco in vista, ho il sacro terrore che qualcuno possa pensare di regalarmi "qualcosa per la casa nuova", ricadendo nella scelta su un set di tazzine da caffè. Ottima idea, se non fosse che attualmente in questa casa vivono ben cinque set di tazzine da caffè, di cui due in uso (uno abbinato a lattiera e zuccheriera, l'altro al servizio di piatti) e be tre ancora inscatolati (uno più bello dell'altro, peraltro) in quanto regali di matrimonio ancora in attesa di trovare il loro posto al sole nella futura nuova casa. Non so se sarei in grado di reggere il sesto. Soprattutto considerando che io non bevo caffè.
giovedì 14 marzo 2013
A difesa dei surgelati.
La sottoscritta casalinga disperata si fa viva dopo un lungo periodo di silenzio per parlarvi di surgelati. Ebbene sì. Questa categoria così socialmente bistrattata merita una rivalsa. Avete presente quando si dice "Eh... figurati non sa cucinare... vive di surgelati" oppure "Pessimo.. dev'essere surgelato"... ecco queste affermazioni qui secondo me sono anacronistiche e ingiuste.
Al giorno d'oggi infatti è possibile imbattersi in prodotti surgelati davvero niente male, e che permettono anche alle incapaci come me di inserire nella dieta quotidiana pesce, vegetali e altre categorie ad alto rischio che mai e poi mai mi permetterei di maneggiare così come Natura li propone. Mi ci vedete a prendere un, per dire, branzino, e a sfilettarlo, desquamarlo o qualsiasi altra cosa si faccia con un branzino prima di potersene cibare e trarne peraltro grande vantaggio nutritivo?? Direi di no. Ecco che interviene la Findus che con grandissima capacità di comprensione delle difficoltà del prossimo si occupa di tutto e mi fa trovare il branzino sfilettato, desquamato e già bello e persino imbustato, pronto per andare in forno e poi nel mio pancino.
Altrettanto dicasi degli spinaci: se dovessi starci dietro dall'orto alla tavola, dovrebbe venire Braccio di Ferro a prendermi a casa per i capelli... invece con le varie forme di spinaci disponibili sub-zero (cubettati, piramidali ecc) in pochi minuti et voilà lo spinacin.
Tutto questo per dire cosa? Amiche, non ci sono più scuse: avete poco tempo per cucinare e tendete ad avere il numero del Pronto Pizza memorizzato sul tasto 1 del cordless? Da domani, filate tutte a fare il pieno di surgelati... i sofficini sono esclusi, non fate le furbelle :)
martedì 5 febbraio 2013
Spoiler.
Sì, ma non miei. Tranquilli che IO di spoiler non ne faccio, o quantomeno se li faccio lo annuncio, in maiuscolo.
Ah, per chi si fosse perso una puntata, e intendo della vita, per "spoiler" nel linguaggio moderno, giovane e nerd si intende "anticipazioni", in genere di libri o telefilm, un po' come quelli che tempo fa andavano in giro a raccontare a chiunque potesse sentirli che ne "Il sesto senso" ... ATTENZIONE SPOILER... ...Bruce Willis era morto fin dall'inizio del film. Per dire. Ormai il film l'han visto tutti e comunque in ogni caso secondo me si capiva lo stesso.
Poi c'è stata l'ondata di quelli che avevano letto quel mattonazzo di "Io uccido" di Faletti, e, ATTENZIONE SPOILER, in ogni discorso riuscivano a raccontarti che "l'assassino era il DJ". Io quel libro non l'ho poi letto, immaginate un po' il perchè.
Insomma, per farla breve, stiamo parlando di un'abitudine oscenamente fastidiosa, assolutamente da eradicare dalla società moderna che ama intrattenersi con forme di sollazzo le più varie. Tuttavia, laddove si è riusciti un po' ad arginare quest'usanza, quantomeno introducendo nei forum appositi tasti "svela-spoiler", o, come faccio io, grosse scritte a caratteri cubitali, ecco che emerge la profonda bruttezza interiore di quelli che fanno le pubblicità delle serie TV a rovinare tutto.
Non so voi, ma da quando esiste Fox io non riesco più a star dietro come si conviene a tutte le serie TV che la suddetta emittente sputa fuori a ritmo continuo. Una volta c'era Beverly Hills 90210 il giovedì sera alle 20:30 su Italia1, tu lo sapevi, guardavi la puntata e poi aspettavi una settimana per quella dopo. Trac. Finito. Adesso a star dietro a loro dovresti rinunciare a qualsiasi forma di vita sociale per rimanere aggiornato. Però la tecnologia ci viene incontro, a noi poveri sfigati con un lavoro e dei mestieri da fare: puoi registrare; puoi rivedere in replica; se sei veramente tanto malmesso ti compri i cofanetti delle serie prima e ti metti al pari.
Tutto questo sarebbe molto, molto bello, e sicuramente efficace, se queste brutte persone, dicevo, non ti rovinassero mesi di paziente follow-up in trenta secondi. Trenta secondi nei quali accade una cosa su questo tipo: la protagonista principale sbuca in primo piano dicendo "MI SPOSO" oppure "E' UNA FEMMINA!" o ancora "NO, NON DOVEVI MORIRE COSì". Segue carrellata di brevissimi flash in cui si vedono immagini di funerali, matrimoni, ecografie, tribunali con tanto di sentenza. Ciapa qua. In chiusura una voce annuncia: "Flip Flop, la nuova serie. In anteprima dal prossimo funfedì su Fox." No, bugia. L'anteprima me l'hai appena data e mi hai anche detto con dovizia di particolari tutto quello che ero riuscita a non scoprire mentre cercavo di mettermi al passo. E' come se facessero la pubblicità del Super Bowl in replica italiana e ti facessero vedere in trenta secondi tutte le mete e il tabellone finale col punteggio. Ho capito io che è una replica, ma devi lo stesso volermi così male? E io per cosa dovrei guardarmi tutta sta roba se so già cosa succede? Per vedere se i protagonisti cambiano pettinatura ogni tanto? Siamo arrivati a livelli che qua a casa quando fanno la pubblicità di Grey's Anatomy nona serie ci mettiamo le mani sulle orecchie e facciamo LALLALLA. Da manicomio. Perchè poi non c'è una vocina che ti avvisa: "Nella prossima serie di "Il paese delle banane"..." no, partono già con lo spoilerone bello grosso a tradimento: "Lo zio Giulio è in realtà un orangutan! Non era colpa dell'estetista!", cose così. Lasciandoti con la forchetta sospesa a mezz'aria e la bocca a forma di O a chiederti se a fare le pubblicità delle serie TV non ci mettano proprio lo zio Giulio.
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