lunedì 20 agosto 2012

Traslochi.


Poche esperienze rimangono impresse nella memoria di una persona come i traslochi. E non è tanto per la quantità di oggetti spostati, mobili montati, e soldi gettati al vento. Ciò che rende speciale il trasloco è un aspetto secondario, e relativamente inevitabile: lo chiameremo "il vaglio". Il vaglio è quell'azione che va compiuta prima di ogni trasloco se non si vuole impazzire, e consiste nel fare un censimento di tutto ciò che c'è nella casa A (quella di partenza) per decidere cosa va effettivamente portato nella casa B (di arrivo) e cosa invece vada infilato in sacchi neri e smaltito nel secco. I più fortunati dispongono anche di una terza scelta, ossia lasciare stipata nella residenza A una variabile quantità di oggetti, e generalmente sono coloro i quali stanno lasciando una casa di mammà discretamente capiente e senza fratelli o sorelle ambiziosi alle costole.
Il vaglio, dicevamo, di solito porta con sè una notevole quantità di magone, perchè nell'arco di una manciata di giorni ci passano per le mani scatole, sacchetti, fondi di cassetti e scaffali alti di librerie che non venivano movimentati da anni, e di solito contengono vestigia del passato di rara portata. L'oggetto base, il minimo sindacale è la fotografia, lo scatto rubato che non è stato inserito negli album regolamentari e per questo motivo ha viaggiato tra risvolti di libri e cornici di specchi per anni, fino a scivolare silenziosamente dietro alle garzantine e ai dizionari di latino, per ricomparire proprio oggi, testimone non digitale dei tempi che furono.
Altri oggetti culto, in ordine sparso, che di certo i trentenni di oggi almeno in parte riconosceranno: sorpresine Kinder assortite, biglie di vetro e plastica, portachiavi con l'acqua, penne con i glitter ormai secche, musicassette un po' sbeccate, molle colorate Magica Slinky di varie forme, monetine in lire, ciuccetti di plastica, scubidù un po' sbiaditi, e poi diari delle superiori gonfi di dediche, foto di classe con le firme dietro, t-shirt di vari avvenimento con la data e l'immancabile sponsor della macelleria all'angolo, eccetera, eccetera, eccetera.
Che fare con tutto questo ciarpame assortito, questo percolato di ricordi, questi venticinque/trent'anni condensati? Selezione. Tenere tutto proprio non si può nè si deve. La vita va avanti e di ricordi ce n'è ancora tanti da creare, e c'è da fare spazio, quindi bando alle lacrime e via. Ciò che si tiene, in contenitori ordinati, ciò che si butta via nel sacco nero e niente secondi sguardi, mi raccomando.

Tutto questo per dire che questo per me è un nuovo inizio ma soprattutto un trasloco da un blog che ha vissuto con me per otto anni, e che non è facile, ma va fatto. Chi già mi conosce, mi troverà mutata nell'indirizzo e nella grafica, ma uguale nella sostanza. Un grande benvenuto ad eventuali nuovi lettori, sperando di divertirvi, rallegrarvi, strapparvi un sorriso, in questa pagina che parlerà di me: ventotto anni, medico specializzando, scrittrice per passione, golosa, curiosa, e, spero, una simpatica nuova conoscenza.

Ben trovati, o ben ritrovati.

la valevally

il mio storico blog... the cow blog (senza un reale motivo, mi piaceva la mucchina)